I corsi pre-accademici
6 domande a Piero Mioli
Nella
prospettiva che i Conservatori continuino per un lungo periodo a offrire la
formazione musicale fin dall’inizio degli studi, quali aspetti dell’ordinamento
del 1930 (fin dall’inizio degli studi musicali) ti sembrano richiedere
innovazioni, e quali viceversa ritieni siano da preservare?
Circa la Storia della
musica: sfrondare un po’ le parti antiche, cambiare quanto concerne
l’etnomusicologia, aggiungere il Novecento, togliere qualche nome poco utile
(tipo Gastoldi…) e aggiungerne altri fondamentali (tipo Brahms).
e, in
particolare, per quanto riguarda la formazione musicale complessiva?
Fare cantare in coro tutti (a volte anche… gli insegnanti)
e, in
particolare, per quanto riguarda l’insegnamento strumentale?
Programmare repertori anche desueti, far cercare musiche rare (anche italiane,
senza manie nazionalistiche), coltivare le tradizioni locali.
Come
valuti la possibilità che la formazione ante-triennio venga progettata in
autonomia dalle singole istituzioni, senza un modello centrale?
In teoria male. Ma se
si continua con queste incertezze e cantonate, è quasi meglio arrangiarsi.
Quale
procedura interna alle singole istituzioni giudichi appropriata per pervenire a
un buon risultato?
Far elaborare i
programmi ai compositori, agli storici, ai bibliotecari (che dovrebbero essere i
più oggettivi), con necessaria richiesta di osservazioni e integrazioni da parte
degli strumentist e cantanti ecc.
Ritieni opportuno tener conto dell’impianto didattico e disciplinare del nuovo
liceo musicale? E perché?
Tutto sommato direi di
sì. Attenzione solo al pericolo di squilibrio: che la cultura generale non vada
a discapito dell’impegno esecutivo e viceversa.
Altre osservazioni sull’argomento?
Circa gli altri licei: inserire la Storia della musica, anche solo un paio
d’anni verso la fine. Dove trovare le ore? rodere un po’ le materie scientifiche
al Classico, quelle umanistiche allo Scientifico ecc. ecc.
Piero Mioli insegna Storia della musica al Conservatorio ed è consigliere d’arte
dell’Accademia Filarmonica di Bologna. Ha curato il manuale La musica nella
storia, numerosi atti di convegno (Gesualdo, Mozart, Carducci, Malibran) ed
edizioni integrali dei libretti di Verdi, Mozart, Bellini, Rossini e Wagner. Ha
scritto monografie su Gluck, Rossini, Donizetti, Verdi, Padre Martini e un
Dizionario di musica classica (BUR). Della serie Recitar cantando
in 4 volumi ha già pubblicato il Seicento e il Novecento.
(dicembre 2010)
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