I corsi pre-accademici
6 domande a Lucia Di Cecca
Nella prospettiva che i Conservatori continuino per un
lungo periodo a offrire la formazione musicale fin dall’inizio degli studi,
quali aspetti dell’ordinamento del 1930 (fin dall’inizio degli studi musicali)
ti sembrano richiedere innovazioni, e quali viceversa ritieni siano da
preservare
per
quanto riguarda la formazione musicale complessiva?
Aspetti da innovare:
-
solfeggio, dando peso
alla formazione dell'orecchio e alla lettura cantata
-
armonia, dando peso
all'analisi e alla capacità di distinguere all'ascolto le componenti
lessicali e grammaticali del discorso musicale
-
storia della musica,
tagliando le catene che la lega a libri fatti di parole e non di musica, e
immergendola nella musica “fatta” e non “parlata”
Aspetti da valorizzare:
e, in
particolare, per quanto riguarda l’insegnamento strumentale?
Aspetti da innovare per quanto riguarda il mio particolare
strumento, il pianoforte:
-
introdurre obbligatorio
per tutti la realizzazione dell'accompagnamento al pianoforte
(la Finlandia è il paese oggi con il livello di
professionalità strumentale – e di alfabetizzazione musicale – più elevato e di
migliore qualità in Europa: in questo paese l'accompagnamento al pianoforte è
stato reso obbligatorio per tutti i pianisti oltre dieci anni fa, fra la
costernazione generale dei docenti di pianoforte che allora non erano capaci di
insegnarla – e neanche di praticarla - )
-
dare peso all'autonomia
di lettura e alla lettura a prima vista
(nel Conservatorio nel quale insegno i programmi di trienni
e bienni non prevedono lettura a prima vista o prove di studio in un tempo
stabilito)
-
rendere obbligatorio
l'affiancamento a una classe di altro strumento per acquisire esperienza
nell'accompagnamento
-
repertori
Come valuti la possibilità che la formazione ante-triennio venga progettata in
autonomia dalle singole istituzioni, senza un modello centrale?
Generalmente diffido dall'eccessiva autonomia nel disegnare i percorsi di
formazione, e sono quindi più favorevole a un modello centrale.
e in questo caso, quale procedura interna alle singole istituzioni giudichi
appropriata per pervenire a un buon risultato?
Nel caso si decida che ciascuna istituzione possa progettare in autonomia un
proprio percorso di formazione ante-triennio, penso la struttura debba essere
disegnata da una commissione nella quale tutte le varie competenze siano
rappresentate. I programmi dovrebbero essere definiti dai docenti specifici.
Ritieni opportuno tener conto dell’impianto didattico e disciplinare del nuovo
liceo musicale? E perché?
Il nuovo liceo musicale contiene alcuni elementi innovativi rispetto al passato
che credo debbano essere acquisiti da eventuali percorsi di formazione gestiti
dai Conservatori.
Ogni altra osservazione sull’argomento....
Durante i miei viaggi in Europa ho cercato di raccogliere i
pareri dei colleghi sulla formazione di base nel proprio paese. Quasi
dappertutto esiste un sistema di formazione musicale di base svincolato e
autonomo rispetto all'alta formazione e quasi dappertutto questo sistema è
considerato inadeguato per fornire le competenze necessarie per proseguire i
propri studi all'interno di Conservatori e Accademie, e quindi per una carriera
da musicisti professionisti; è spesso necessario ricorrere a corsi privati o ad
appositi corsi di preparazione per accedere ai conservatori stessi. E' invece
vincente il sistema che prevede sia la formazione di base nelle scuole
pubbliche e private del paese che appositi dipartimenti (Junior Departments)
all'interno di Conservatori e Accademie, ai quali accedono i ragazzi che
dimostrano particolari attitudini.
Lucia Di Cecca, diplomata in pianoforte e
laureata in lettere. Insegno pianoforte dal 1977 (conservatori di Reggio
Calabria, Matera, Foggia, Frosinone dal 1994). Ho insegnato metodologia
dell'insegnamento strumentale nel biennio di specializzazione di didattica
strumentale. Collaboro col CSA di Frosinone per la formulazione delle
graduatorie per l'insegnamento del pianoforte nelle SMIMM. Ho collaborato con la
SIEM. Coordino le attività di mobilità internazionale di studenti e docenti del
Conservatorio di Frosinone.
(dicembre 2010)
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