HOME PAGE
 
 CHI E PERCHE'
 
 INTERVENTI
 
 DOCUMENTI
         - noi e l'Europa
         - dall'Italia
         - dalla stampa
         - oltre la musica
            (documenti e articoli
             d'interesse generale)
         - appuntamenti
 
 DIDATTICA
 
 RISORSE
 
 ARCHIVIO
 
 MAPPA
 
ASSOCIAZIONE PER L'ABOLIZIONE DEL SOLFEGGIO PARLATO
L'alta formazione musicale in Italia

DALL'ITALIA


Il "Piano triennale nazionale
Musica della scuola e nella formazione del cittadino"

predisposto dal Comitato Nazionale per l'apprendimento pratico della musica
 

“L’Italia ha bisogno della sua musica per crescere armoniosamente”. Questa frase suggella il documento intitolato Piano Nazionale Triennale ”Musica nella scuola e nella formazione del cittadino”, predisposto dal Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica, presieduto da Luigi Berlinguer. Il Piano viene presentato al pubblico delle istituzioni, delle associazioni, degli operatori il 6 ottobre 2014 presso il Miur.

Berlinguer, che ha scelto di dedicare parte della sua più recente carriera all’ideale dell’insegnamento pratico della musica nella scuola di ogni ordine e grado, ha condotto il Comitato al riconoscimento formale come organo dello stesso Miur, nel quale infatti ha sede.

Ora il Comitato presenta questo “piano triennale” che da una parte cerca di far tesoro di tutte le “buone pratiche” che sulla musica sono state avviate nella scuola italiana dopo il DM 8 del 2011 – quello che ha stabilito che la musica nella scuola primaria dev’essere insegnata da insegnanti specializzati e ha avviato attività di formazione per gli insegnanti già in servizio – e dall’altra indica impietosamente tutti i propositi e le indicazioni che, per quanto inseriti in norme di legge, sono rimasti “completamente disattesi”. “Finora è mancata un’incisiva presenza formativa della musica nel sistema scolastico e anche le diverse norme emanate in proposito nel corso degli ultimi anni non sono state attuate”, si legge nel documento.

Dove però non ci si limita a piangersi addosso - come adesso si usa dire. Ma si fanno proposte, e non scrivendole su un libro dei sogni ma compulsando e citando dettagliatamente tutte le norme e le pieghe della legislazione che fin d’ora possono essere utilizzate per avvicinarsi all’obiettivo, solo alla fine invocando nuove iniziative legislative, in un quadro di ulteriore ampliamento degli obiettivi.

E si chiede fin d’ora “a tutte le istituzioni uno sforzo comune ed eccezionale” per far fare un salto di qualità all’educazione musicale nella scuola italiana, "mettendo a sistema” le buone pratiche che sono state introdotte negli anni recenti, e tenendo conto che per il solo anno scolastico 2014-15 sono più di mille le scuole primarie che hanno dichiarato la loro disponibilità ad iniziative sull’educazione musicale in attuazione del DM 8/2011.

Ecco quindi la proposta di un “Accordo quadro Stato-Regioni-Autonomie” che parte da precisi riferimenti normativi, e richiama il recente protocollo d’intesa (16 giugno 2014) fra Miur e Ministero dei Beni culturali (MiBACT) che prevede di “creare occasioni di accesso al sapere attraverso la messa a sistema di istruzione e cultura al fine di sviluppare una società della conoscenza”.

La proposta di accordo-quadro prevede il lancio di “programmi di grande impatto pratico e comunicativo”, come Uno strumento musicale per ogni ragazzo” o Un coro in ogni classe, con l’apporto di Fondazioni, teatri, scuole di musica, sponsor. Prevede che il Miur, come detto, metta a sistema tutte le buone pratiche esperite in questi anni. Che le Regioni finanzino “attività da collocare preferibilmente presso strutture scolastiche, corsi di formazione per docenti di Musica organizzati con la opportuna consulenza scientifica, in modo da favorire la sinergia tra le azioni promosse dalla scuola, dalle Università, dalle Istituzioni AFAM e quelle realizzate da soggetti pubblici e privati”. Che i Comuni sviluppino “Piani dell’offerta formativa territoriale per la musica” condivisi con le scuole. Che le istituzioni scolastiche “promuovano l’incontro dei giovani con la musica, nel Piano dell’offerta formativa, con la piena attuazione delle Indicazioni nazionali in relazione alla pratica musicale per i dieci anni dell’obbligo di istruzione e con la promozione di strutture orarie che armonizzino l’utilizzo dell’organico specifico e la quota di flessibilità per lo sviluppo della pratica musicale”.

(s.l.)

settembre/ottobre 2014


Vai al testo completo del "Piano"
Torna a "dall'Italia">>
Torna alla home page>>

contatti: team@aasp.it