Licei Musicali e futuro
della formazione musicale di base:
alcune brevi considerazioni
di
Paolo Biordi
direttore del Conservatorio "L. Cherubini" di Firenze
La
formazione musicale di base, così denominata dalla legge 508/99 (art. 2, comma
8, lettera d) e dal D.P.R. 212 (art. 12, comma 4), rappresenta il periodo
formativo in ambito musicale che precede il triennio di diploma accademico di
primo livello. La legge individua nella scuola media e nella scuola secondaria
superiore il periodo della formazione musicale di base, e con l’annunciato
avvio dei Licei coreutici e musicali si completa l’intero quadro formativo che
parte dalla scuola media ad indirizzo musicale per concludersi con l’alta
formazione in Conservatorio.
Il
processo per giungere a questa condizione è stato lungo e complesso, e oggi
salutiamo con favore l’intenzione del Ministero di giungere in tempi
relativamente brevi alla definitiva attuazione di quanto previsto dalla legge di
riforma dei Conservatori.
Istituire un Liceo musicale che possa offrire tutta la gamma dei percorsi
formativi attualmente esistenti nei Conservatori comporterebbe però investimenti
di risorse che probabilmente non ci sono, mentre i Conservatori dispongono di
strutture, beni strumentali, risorse umane e una secolare esperienza didattica,
che possono garantire il funzionamento della formazione di base da subito. Tra
l'altro negli ultimi anni, nei Conservatori, si sono tenuti convegni sulla
formazione di base, uno dei quali a Firenze nel maggio del 2007, in occasione
del quale sono stati presi come punto di riferimento progetti
didattico-scientifici molto avanzati, come quello del Conservatorio di Parma e
altri, e inoltre vi è stata una condivisione sulla necessità del mantenimento
della formazione di base all'interno dei Conservatori. E' opinione di molti che
la soluzione risieda in convenzioni tra Licei e Conservatori, che
permetterebbero agli studenti di frequentare le discipline musicali in
Conservatorio. In definitiva questa soluzione permette di attivare da subito
corsi di formazione di base pre-triennio, garantendo completezza, qualità
dell'offerta formativa e un ruolo attivo per tutti i docenti attualmente in
servizio e, cosa non da poco, a costo zero. D'altra parte gli studenti del nuovo
ordinamento sommati a quelli dei corsi superiori del vecchio ordinamento
rappresentano mediamente il 40% degli iscritti ai Conservatori, per cui esiste
un margine ampio di utilizzazione di docenti anche per la formazione di base.
Un'altro
problema che dovrà essere affrontato è quello inerente l'incompatibilità di una
doppia iscrizione all'Università e all'alta formazione in Conservatorio. Appare
evidente che persistendo tale incompatibilità, molti studenti dovranno optare
per un solo percorso di studi, rappresentando tutto ciò un problema risolvibile
solo con convenzioni tra Università e Conservatorio, basate sul reciproco
riconoscimento di crediti formativi. Infine l'auspicio che le problematiche qui
sommariamente esposte coinvolgano in una serena riflessione l'intero sistema,
con la certezza che tutti i soggetti coinvolti abbiano in comune l'interesse a
concludere rapidamente la complessa vicenda della riforma dei Conservatori.
Su questi argomenti vedi
anche:
Il nuovo liceo musicale e coreutico
nell'attenzione dei media
Il piano orario del nuovo liceo musicale e coreutico nella bozza ministeriale
(vai all'allegato E a pag.
6 del pdf) |