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DIDATTICA

sei in: DIDATTICA>QUADERNI DELLA RIFORMA/STRUMENTISTI/ANZINGER

I quaderni della riforma/Strumentisti


Le risposte di
CHRISTIAN ANZINGER
 

Christian Anzinger, nato a  Linz (Austria) si è diplomato con i massimi voti al Brucknerkonservatorium della stessa città, successivamente si e' perfezionato alla Musikhochschule di Vienna con il Prof. Franz Samohyl e negli Stati Uniti a Meadowmount con Ivan Galamian. 
Membro del Quartetto di Passau (Germania), ha tenuto numerosi concerti in Europa da solista. E' docente di Violino a Milano, nei Conservatori dal 1986.  

Molti fra i fautori della riforma consideravano necessaria una migliore formazione musicale dello strumentista al di là dello studio dello strumento, più di quanto fosse previsto dall’ordinamento del 1930. I nuovi percorsi comprendono dunque armonia, analisi, storia, e la presenza di Teoria della musica e di Esercitazioni corali anche nel periodo superiore. Qual è la tua opinione in proposito?

A me piace un musicista colto, che sa  ragionare al di la' dello prorio strumento. Se il violinista ha cultura  saprà anche dare uno spirito diverso alla propria interpretazione. Con una  buona tecnica violinistica e una buona memoria non servono ore ed ore di  studio. 

Il nuovo assetto didattico prevede che la competenza dell’insegnamento dello strumento si articoli su più discipline. Per esempio: Prassi esecutive e repertori (che è il vero e proprio insegnamento dello strumento), Metodologia dell’insegnamento strumentale, Trattati e metodi, Letteratura dello strumento, Fondamenti di storia e tecnologia dello strumento, Tecniche di lettura estemporanea, Improvvisazione allo strumento.
Tutte queste discipline – o meglio quelle che ogni istituzione sceglierà – sono di competenza dei docenti dello strumento “principale”. Tuttavia è prevedibile che lo studente le studi sotto la guida di diversi docenti dello stesso strumento.
Come vedi questa articolazione su più discipline della competenza strumentale?
E come vedi l’ipotesi che i tuoi studenti studino altri aspetti dello strumento con altri colleghi docenti dello stesso strumento?

Credo che in un sistema universitario serva una collaborazione leale fra i docenti. Le difficolta' del violino, il repertorio vastissimo, non autorizzano nessuno a sentirsi superiore al collega. Nell'arte non esiste una sola verità. Lo studente deve sentire  molte opinioni per farsi la proria personalità, la propria interpretazione. Un buon violinista non è mai la copia perfetta del proprio insegnante. Un concerto dello stesso autore in una classe violinistica deve essere interpretato in modo diverso - ma anche filologico - da ogni studente. 

Uno dei motivi di diffidenza da parte di non pochi docenti di strumento verso il curricolo dell’alta formazione è il timore che lo studio dello strumento possa perdere la centralità che ha nell’ordinamento del 1930. Condividi questa proccupazione? Se sì, pensi che questo rischio possa essere ridotto dalle singole istituzioni nella fase di definizione del proprio curricolo locale?

Nella musica si deve puntare molto in alto. Ad ogni studente sarà chiesto di suonare al massimo secondo il proprio talento. Se ogni corso si svolgerà con dedizione, sempre cercando un certa perfezione, non vedo nessun pericolo di questo genere.                           

La musica da camera assume nel curricolo un ruolo che non vi aveva nell’ordinamento del 1930. Sia come quantità, sia per la regolare verifica con esami.
Come giudichi questa innovazione dal punto di vista del docente di strumento (se questo è il tuo caso) e da quello del docente d’insieme (se questo è il tuo caso)? Potranno generarsi delle “contese territoriali”?

La musica da camera è la rappresentazione piu' alta della musica, il cuore di ogni attività musicale. Se entriamo in uno spirito di amore per la musica non potranno mai esistere contese fra colleghi. Basta con gli egoismi. 

Pensi che le convenzioni fra Conservatori e Licei per dar vita ai nuovi Licei musicali possano comportare un rischio di “secondarizzazione” dei Conservatori, o portare a modificare in qualche modo lo stato giuridico dei docenti?

Credo che i Conservatori di musica debbono rimanere il luogo piu' alto dell'insegnamento in Italia. I Licei possono aiutarci, ma non debbono e possono influenzare lo stile, l'arte e lo spirito delle istituzioni di Alta Cultura. Noi ci dobbiamo adoperare per una netta distinzione fra Liceo Musicale e Conservatorio di Musica. 

(febbraio 2010)

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