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Una ricerca sugli esiti occupazionali dei diplomati dei Conservatori

 

DDM-Go è un gruppo di lavoro che riunisce 55 docenti delle discipline afferenti ai Dipartimenti di Didattica della Musica di 28 Conservatori e IMP sparsi sull’intero territorio nazionale, monitora costantemente la variegata evoluzione della normativa – con particolare riferimento alla formazione dei docenti di musica – e conduce anche una efficace attività di lobbying sui decisori politici in materia di legiferazione sui Conservatori.

Il Gruppo ha condotto recentemente un’indagine sugli esiti professionali di un gruppo di diplomati dei Conservatori, che è stata poi presentata nell’ambito dei cosiddetti “Stati Generali Afam” tenutisi a Roma nel febbraio 2019.

Questa indagine va letta sullo sfondo di una drammatica carenza di dati istituzionali sugli esiti professionali dei diplomati. Il Miur non produce statistiche in merito. I Conservatori non monitorano sistematicamente le carriere dei loro diplomati. Si può dire in questo senso che il sistema funziona senza sapere perché e a che scopo.

Solo in anni recenti ci sono stati, in sedi non propriamente istituzionali, alcuni primi e parziali tentativi. Nel maggio 2016 il Consorzio Universitario Almalaurea, cui nel frattempo avevano aderito una dozzina di Conservatori, ha prodotto un primo “pacchetto” di dati, e alcune valutazioni conseguenti (link in calce). Questa rilevazione, certamente utile, aveva il limite di fondarsi su dati molto “giovani” (esiti professionali a 1 o 2 anni dal diploma), di essere ovviamente limitata alle istituzioni che avevano a quel tempo aderito al consorzio, e di non essere disaggregabile per corso di diploma.

Quest’ultimo aspetto sarebbe particolarmente importante, perché i Conservatori registrano tradizionalmente uno squilibrio della popolazione studentesca verso alcuni corsi di diploma: Pianoforte in primis, ma ora cominciano a pesare anche Jazz e il neonato Pop/Rock. Sarebbe dunque essenziale poter seguire quali siano (o saranno) i percorsi professionali reali in uscita da ciascun corso di diploma di Conservatorio, e in particolare da questi citati, proprio in considerazione del loro peso all’interno della popolazione dei diplomati.

Nel 2015 il consorzio interconservatoriale Working with Music aveva prodotto a sua volta una ricerca sugli esiti professionali dei diplomati che hanno aderito al progetto stesso (link in calce), pur con il limite evidente che i diplomati aderenti sono una piccola minoranza della popolazione e soprattutto ne rappresentano una sorta di “aristocrazia”: per decidersi a fare un periodo di stage professionale all’estero si compie una sorta di auto-selezione, basata su un certo spirito d’iniziativa, un’apertura mentale, una conoscenza delle lingue, una disponibilità a esperienze impegnative anche sul piano personale ed emotivo. Caratteristiche che evidentemente non possono considerarsi egualmente diffuse in tutta la popolazione dei diplomati di Conservatorio.

In questo panorama, l’iniziativa del DDM-GO appare quindi particolarmente utile nonostante i suoi limiti oggettivi, dei quali non si può certo far carico ai promotori. Si tratta di un campione (369 diplomati) raccolto attraverso canali non istituzionali, fra cui i social media. Quindi non omogeneo alla popolazione dei diplomati nei Conservatori quanto a specialità, anzianità di diploma ecc. Questo limite non inficia, come già detto, l’interesse della rilevazione, che fra l’altro conduce a conclusioni non negative su aspetti importanti come il livello di occupazione, il grado di rispondenza del lavoro alle aspettative, la corrispondenza fra formazione e occupazione effettiva, ecc.

Oltre che raccomandarne la lettura integrale (link in calce), segnaliamo la sintesi e il commento che il Gruppo ha elaborato per presentarla al convegno romano citato in apertura (link in calce).

Infine vale la pena di ricordare che il questionario conteneva una domanda a risposta aperta (11. Cosa suggeriresti per migliorare il rapporto tra formazione e professione?), che ha generato risposte spesso interessanti, che vale la pena di leggere. Fra queste il Gruppo promotore ha rilevato alcuni temi che ricorrono più frequentemente:

1. Implementare i legami col mondo della produzione musicale e gli scambi con l’estero
2. Maggiore attenzione agli sbocchi lavorativi e contatti con enti e istituzioni
3. Attivare tirocini formativi e stage di apprendistato
4. Migliorare i programmi anche in vista dell'insegnamento
5. Sostenere la ricerca
6. Promuovere le specializzazioni



Marzo 2019



La rilevazione DDM-GO del febbraio 2019

La sintesi e presentazione della rilevazione DDM-GO agli “Stati Generali” (febbraio 2019)

La rilevazione Almalaurea del 2016, commentata

La ricerca del 2015 sui partecipanti al progetto Working with Music


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