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DALL'ITALIA


PRIVATISTI, UNA NOTA DEL MIUR CONTROVERSA (uno e due)


UNO

Con la nota 383 del 27 gennaio 2011 la direzione generale AFAM è intervenuta su uno degli aspetti più tormentati di questa tormentata riforma: quello dei candidati privatisti nei Conservatori.

E' un argomento molto sentito perchè coinvolge un "indotto" che - in proporzione a un settore nel suo insieme piccolo - è piuttosto ampio. Si tratta non solo di una platea relativamente larga di insegnanti privati, ma anche di  una grande quantità di scuole organizzate (private ma anche, sopratutto in certe zone del Paese, di proprietà di Enti locali, Comuni in testa) che hanno spesso un canale di formazione finalizzato all'accesso al Conservatorio. E coinvolge anche - perchè non dirlo - tanti docenti degli stessi Conservatori, angustiati da retribuzioni che sono rimaste molto basse.

Come è noto il passaggio a ordinamento della riforma - almeno per il Triennio, per ora - abolisce il regime dei privatisti (dpr 212/05, art. 3 comma 9), che nei Conservatori ha una tradizione lunga, e non sempre onorevole. Abolisce, appunto, per la sola fascia dell'alta formazione: la maggioranza dei Conservatori ha previsto invece, nei suoi regolamenti, l'accesso di candidati privatisti agli esami "di certificazione" dei nuovi corsi pre-accademici.

Ma poiché "l'approvazione dei regolamenti didattici è intervenuta ad anno accademico già iniziato e le istituzioni stanno attualmente provvedendo alla loro adozione", il direttore generale "ritiene opportuno che, esclusivamente per l'anno accademico 2010-11, sia consentito ai predetti candidati privatisti di sostenere l'esame di diploma e le licenze complementari del corso superiore".

Non solo: si "ritiene opportuno" ammettere i privatisti anche agli esami della "formazione di base": compimenti e licenze del vecchio ordinamento.

La "nota" si fa notare. In primo luogo per il linguaggio cauto: si ritiene opportuno....Il direttore generale sa bene che una sua "nota" non può confliggere con la legge, e ha valore normativo assai debole in caso di contenzioso.

Non tutti i Conservatori hanno deciso subito di seguirla. Altro è permettere ai privatisti di sostenere i nuovi esami di certificazione con - per l'ultima volta - i vecchi programmi, visto che gli esami sono vicini e la preparazione già avanzata. Altro è autorizzare l'erogazione dei titoli del vecchio ordinamento.
 
La lobby dei privatisti, cui forse alcuni Conservatori sono particolarmente sensibili, sta facendo pressing su alcuni senatori che a loro volta stanno alacremente lavorando a un emendamento nel prossimo "decreto milleproroghe", per legittimare gli esami del vecchio ordinamento sostenuti da privatisti.

Difficile sottrarsi al dubbio che la resistenza al cambiamento, che ha reso così lento e contrastato il cammino della riforma, si sposi in questo specifico campo con la mobilitazione di interessi economici.
(s.l.)

febbraio 2011

DUE

Dopo lunghe e forse non del tutto serene discussioni fra i direttori sulla tormentata questione, la Direzione generale interviene con una seconda nota (1926 del 6 aprile 2011) con la quale ribadisce quanto già disposto con circolare prot. 383 del 27 gennaio c.a., con la quale acquisito il parere favorevole della Conferenza dei direttori, le Istituzioni interessate sono state invitate ad ammettere agli esami anche i candidati privatisti.

"Ribadisce [...] che sono state invitate": la formula è ancora una volta cauta. La leggina per ammettere i privatisti non è arrivata, e i presupposti giuridici dell'"invito" sono scivolosi. D'altra parte gli esami dei privatisti - specie i diplomi - sono una fonte d'introito non trascurabile per molti Conservatori, che evidentemente si sono fatti sentire a Roma. Difficile riforma!

aprile 2011

contatti: team@aasp.it