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L'alta formazione musicale in Italia

DALL'ITALIA

 

Una ricerca sociologica sull’alta formazione musicale

 di Clementina Casula 

 

Clementina Casula, sociologa, è ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze Sociali e delle Istituzioni dell’Università di Cagliari. Le sue ricerche si sono prevalentemente concentrate sul rapporto tra politiche pubbliche e forme di regolazione sociale, analizzato in diversi ambiti (sviluppo territoriale, mercato del lavoro, alta formazione, pubblica amministrazione, società dell’informazione), con particolare attenzione alla dimensione di genere.  

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Perché una ricerca sull’alta formazione musicale in Italia

Da tempo cercavo un’occasione per legare ai miei interessi di ricerca i miei studi musicali (ho un diploma in pianoforte) ma, soprattutto, per argomentare scientificamente che la valorizzazione del settore artistico in genere, e musicale nello specifico, potrebbe rappresentare per il Paese un incredibile volano di sviluppo, in ambito non solo culturale, ma anche socio-economico. Nel dibattito pubblico nazionale, invece, alla mancata valorizzazione del settore si accompagna uno scarso riconoscimento delle specifiche competenze necessarie per esercitare le professioni artistico musicali, legate ad un sapere pratico svalutato dal sistema educativo e ad una presunta spontaneità del talento che non tiene conto dei sacrifici giornalieri grazie ai quali viene coltivato. Questo spiega perché nei quotidiani nazionali si dà notizia del licenziamento di un’intera orchestra o corpo di ballo non nelle pagine economiche o della cronaca, bensì in un trafiletto nella pagina degli spettacoli…

L’occasione di ricerca che aspettavo si è presentata due anni fa, quando il prof. Andrea Cammelli, direttore del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, mi invitò alla Conferenza organizzata a Roma nella giornata della donna, per commentare con il prof. Bruno Chiandotto le differenze di genere emergenti all’analisi dei dati AlmaLaurea sulla transizione laureati al mercato del lavoro (qui si può scaricare il documento). In quella Conferenza si salutava l’ingresso dei primi Conservatori ed Accademie in AlmaLaurea (qui l’intervento di Cammelli per aasp.it su AlmaLaurea e Afam) e subito pensai che potesse essere interessante studiare anche i dati sulla transizione al lavoro dei laureati nel comparto AFAM. 


La realizzazione del progetto

Quando ho pensato di avviare la ricerca ancora non vi erano dati aggiornati disponibili e ho quindi scelto di intraprendere autonomamente un’indagine empirica esplorativa sul campo dell’alta formazione musicale, partita con una serie di interviste qualitative e focus group che hanno visto la partecipazione di studenti e docenti di Conservatori ed ex Istituti Musicali Pareggiati (ISSM) e di testimoni privilegiati (direttori, rappresentanti sindacali, funzionari ministeriali). I primi contatti sono avvenuti tramite vecchie amicizie e conoscenze in Conservatorio e sono proceduti poi con le segnalazioni a catena, tipiche del criterio “a valanga” (snowball sampling). Ho poi voluto accompagnare gli strumenti di rilevazione qualitativi quelli qualitativi, seguendo una metodologia mista (mixed method research). Così, a partire da quanto emerso nelle prime interviste, ho predisposto un questionario da somministrare a docenti e studenti degli ISSM: successivamente, per questioni legate alla normativa sulla privacy nel caso di minori, ho dovuto abbandonare l’idea del questionario per gli studenti…


Il questionario

Si tratta di un questionario rivolto ai docenti di tutti gli ISSM, Conservatori ed ex-Istituti Musicali Pareggiati (per accedervi, si può cliccare qui). E’ un questionario a risposte chiuse che utilizza il software open source Limesurvey e procede attraverso una compilazione online anonima, semplice e rapida (circa 10-15 minuti). Le domande si suddividono in due sezioni tematiche: la prima esplora alcune dimensioni della docenza (come la soddisfazione professionale; la relazione con i propri studenti; l’opinione sulla riforma); la seconda si concentra invece sui processi di socializzazione musicale (come si è arrivati a scoprire la musica; quando si è deciso di farne la propria professione; che ruolo assume la musica in famiglia).

Chiaramente il questionario non riesce a cogliere tutte le sfumature su comportamenti o preferenze, per questo nella ricerca è affiancato dalle interviste qualitative: è utilissimo però a studiare alcune ricorrenze sui grandi numeri e a fare degli incroci tra variabili che possono offrire spunti di riflessione molto interessanti. Inoltre a fine questionario è previsto uno spazio libero per eventuali commenti o suggerimenti su aspetti non coperti dalle domande. Alcuni docenti hanno poi voluto generosamente scrivermi personalmente per offrirmi ulteriori spunti, estremamente interessanti, utili e incoraggianti per gli sviluppi della ricerca.


La risposta dei docenti

A parte le difficoltà iniziali e qualche inevitabile fraintendimento sulle finalità della ricerca (che sono esclusivamente scientifiche), la risposta dei docenti è stata finora abbastanza buona. Nella prima versione, più lunga, il questionario è stato proposto ai docenti del Conservatorio di Cagliari attraverso una comunicazione al loro indirizzo di posta elettronica. Dopo un confronto estremamente costruttivo con il presidente della Conferenza dei Direttori, m° Paolo Troncon, per il lancio del questionario a livello nazionale sono arrivata alla soluzione attuale, che prevede un sito web al quale i docenti possono accedere autonomamente cliccando nel link contenuto in una Lettera di invito alla compilazione, in genere ricevuta dai propri Direttori, o da altre reti di comunicazione.

L’elaborazione dei dati rispetta il “segreto statistico” riconosciuto dalla normativa sulla privacy, che prevede che l’elaborazione sia portata avanti dal ricercatore in modo che non sia mai possibile associare un’informazione ad un singolo intervistato e, nel caso specifico, neanche ad una singola istituzione… Il mio intento è quello di migliorare la conoscenza esistente sul settore al fine di valorizzarne specificità e competenze, non certo quello di mettere in difficoltà chi vi lavora, spesso tra mille difficoltà ed ostacoli!

Qui>> si può scaricare la Lettera d’invito alla Compilazione docenti


La scadenza: 31 agosto 2014

La scadenza è stata rivista, in quanto in data odierna ancora diversi docenti non hanno ricevuto la lettera di invito al questionario. C’è poi da dire che ho lanciato il questionario proprio a fine anno accademico, in un momento fitto di impegni e scadenze (anche se mi pare di capire che le emergenze non manchino mai!). Al 31 Agosto dovrò chiudere improrogabilmente il database, per passare all’analisi dei dati: fino ad allora ci sarà tempo per chi non ha ancora compilato il questionario di partecipare con la dovuta calma.


Cosa ci si aspetta che emerga dalla ricerca

Per quanto riguarda il questionario, molto dipenderà dal tasso di risposta raggiunto. Proprio per questo mi appello alla buona volontà dei docenti di tutti gli ISSM (Conservatori ed ex-IMP): solo una numerosa partecipazione può consentire di avere risposte significative sui temi indagati e suggerire ipotesi interpretative sui fenomeni osservati! Nella ricerca l’analisi del questionario sarà comunque affiancata dall’analisi del contenuto delle interviste qualitative e dall’analisi documentale, normativa e statistica. In generale, mi auguro quindi che questo lavoro possa contribuire a promuovere una maggiore conoscenza del campo dell’istruzione e dell’apprendimento musicale, che consenta di riservargli la giusta rilevanza all’interno del sistema di istruzione nazionale. Sui risultati più specifici potrò però meglio riferire nei prossimi mesi, a ricerca conclusa.


luglio 2014


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contatti: team@aasp.it